Colloquio Motivazionale

Il colloquio motivazionale, in inglese motivational interviewing, non va confuso con quello normalmente effettuato durante la selezione di candidati per un posto di lavoro, in quanto consiste in una metodologia studiata da dagli anni Ottanta e rivolta a persone con dipendenze patologiche. Questa tecnica sfrutta le abilità di counseling, finalizzate a promuovere il cambiamento attraverso l’esplorazione e la risoluzione dell’ambivalenza.

Da un punto di vista tecnico, si tratta di uno stile di comunicazione collaborativo e orientato, che presta particolare attenzione al linguaggio del cambiamento, attraverso la facilitazione dell’esplorazione e delle ragioni proprie della persona per cambiare, il tutto in un’atmosfera di accettazione di aiuto. In parole povere, invece, possiamo considerarlo uno stile collaborativo di conservazione, che mira a rafforzare la motivazione per arrivare al cambiamento di una persona.

Per essere più chiari, il colloquio motivazionale non si pone come obiettivo di fare accettare le persone per quelle che sono e di farle rimanere nella loro situazione attuale e di suggerire l’ascolto riflessivo, seguendo la persona in ogni sua divagazione. Esso, infatti, si distingue dal counseling classico, centrato sul cliente, essendo di tipo direttivo, ovvero rivolto alla risoluzione dell’ambivalenza in funzione del cambiamento.

Se con il counseling classico, l’operatore si pone l’obiettivo di aiutare la persona a scegliere un proprio percorso di vita o ad assumere decisioni difficili e la cui portata è equivalente per l’operatore medesimo, con il colloquio motivazionale si cerca di motivare la persona ad adottare un cambiamento positivo del suo comportamento. Dunque, esso punta a far cambiare la persona, mentre con il counseling classico si mira più che altro all’auto accettazione.

L’importanza del colloquio motivazionale consiste nella sua capacità di approfondire e riformulare domande aperte opportunamente poste, al fine di promuovere il cambiamento. Il suo nucleo risiede nel fare emergere nella persona le motivazioni per il cambiamento.

Di seguito, vi mostreremo in maniera volutamente non esaustiva le affermazioni e le domande, attraverso le quali si effettua un colloquio motivazionale, ovvero le tecniche utilizzate.

Per prima cosa, bisogna definire i fattori determinanti del cambiamento, che sono l’importanza percepita dalla persona del problema o della sua soluzione e l’autoefficacia percepita. Le tecniche utilizzate in fase di colloquio motivazionale sono: domande aperte; ascolto riflessivo; sostenere la persona con affermazioni di apprezzamento, come “Lei si mostra abbastanza volenteroso ed energico”; affermazioni che vanno nella direzione di spronare al cambiamento.

Approfondiamo proprio questo punto. Esistono quattro categorie di affermazioni, quelle che riconoscono gli svantaggi della situazione attuale, quelle che riconoscono i vantaggi del cambiamento, quelle che esprimono fiducia nelle proprie capacità, quelle che esprimono l’intenzione di cambiare.

Tali affermazioni possono essere evocate attraverso domande opportunamente poste dall’operatore. Ve ne sono di quattro tipi, quelle che pongono l’accento sugli svantaggi della situazione attuale, quelle che pongono l’accento, invece, sui vantaggi del cambiamento, quelle che pongono fiducia nella propria capacità di farcela, quelle che si focalizzano sull’intenzione di cambiare.

Le prime due tipologie di domande hanno lo scopo di accrescere l’importanza del cambiamento, attraverso l’evocazione dei relativi svantaggi e vantaggi della situazione attuale. La terza a la quarta tipologia puntano, invece, a aumentare la percezione di autoefficacia da un lato e di verificare quale piano avrebbe in mente la persona, una volta che ha assunto la decisione di cambiare.

Una tecnica molto utilizzata nell’ambito del colloquio motivazionale è l’uso del regolo dell’importanza, ovvero si chiede alla persona di esprimere una valutazione da 0 a 10 sull’importanza, dove 0 indica una valutazione nulla e 10 una massima. Alla persona potrebbe essere chiesto, ad esempio, cosa le servirebbe per aumentare la sua valutazione sull’importanza del cambiamento.

Non meno importante è la bilancia decisionale, uno schema in quattro colonne, dove quelle di sinistra indicano i benefici e i costi del rimanere nella situazione attuale, mentre le due di destra rappresentano i benefici e i costi derivanti dal cambiamento.

Per fare in modo che il cambiamento sia possibile, è necessario che la persona mostri uno spirito di collaborazione con l’operatore. Ciò avviene in un clima di riduzione della resistenza, delle dispute relative alla rilevanza del problema, con l’aumento delle affermazioni nella direzione del cambiamento, con domande relative al cambiamento, con previsioni su come potrebbe essere la sua quotidianità a cambiamento avvenuto e con l’avvio di comportamenti per la riduzione del problema.

Può accadere che la persona opponga resistenza al cambiamento e lo segnali attraverso alcuni comportamenti, quali: la discussione, la sfida, il discredito e la manifesta ostilità all’operatore, l’interruzione, il parlare sopra, il bloccare l’operatore, la negazione del problema, incolpando altri, dissentendo dall’operatore, chiedendo scusa, minimizzando il problema, esprimendo pessimismo sui vantaggi del cambiamento e definendosi sincero, ignorando l’operatore, distraendosi, non rispondendo e divagando.

In una situazione del genere, l’operatore attua alcune strategie per opporsi alla resistenza, come cambiare discorso, sfuggendo alla parte in cui si mostra maggiore resistenza da parte della persona, ammettendo il disaccordo ed evidenziando il sentimento di rifiuto del cambiamento dell’interlocutore, evidenziando l’ambivalenza della persona, fornendo informazioni aggiuntive, evidenziando i comportamenti positivi della persona; cambiando strategia comunicativa, in modo da rafforzare le proprie ragioni, porre l’accento sulla scelta personale e il controllo, schierarsi per paradosso contro il cambiamento.

Vediamo adesso quali potrebbero essere le affermazioni della persona in direzione del cambiamento. Si possono suddividere in quattro categorie, quelle che esprimono capacità, quelle che enfatizzano il desiderio di cambiamento, quelle che pongono l’accento sul bisogno di cambiamento, quelle che evidenziano le ragioni del cambiamento.

Vediamo quali sono le domande, che evocano le affermazioni in favore del cambiamento. Anche queste possono essere distinte in quattro categorie, quelle che si soffermano sulla capacità, quelle rivolte a verificare il desiderio per il cambiamento, quelle che fanno leva sul bisogno di cambiamento, quelle che evocano le ragioni del cambiamento.

Esistono, però, anche altre domande, che possono stimolare affermazioni nella direzione del cambiamento. Esse potrebbero consistere nel succitato uso del regolo dell’importanza. nell’esplorare le situazioni estreme, rivolgendo lo sguardo al passato:, rivolgendo lo sguardo in avanti, indagando obiettivi e valori.

Alle affermazioni orientate al cambiamento si può rispondere con riformulazione di parte breve o lunga del colloquio, chiedendo un approfondimento con domande aperte, chiedendo un esempio, sostenendo la persona.